APPROFONDIMENTI DELLA UNI ISO 37001:2016 – SISTEMI DI GESTIONE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE: REQUISITI E GUIDA ALL’UTILIZZO
Recentemente una primaria Organizzazione, specializzata in servizi e attività ferroviari, mi ha chiesto supporto per integrare un sistema di gestione per la prevenzione della corruzione ai sensi della UNI ISO 37001:2016.
Ho accettato il progetto di buon grado trovando stimolo negli obiettivi sfidanti.
LA GESTIONE MULTIDISCIPLINARE DEL PROGETTO
Jeff Sutherland in una pubblicazione del 2014 sottolineava l’importanza della “Interfunzionalità” dei Team per il successo di un progetto: a tale proposito si è creato un team multidisciplinare con l’Architetto Gaia Mussi e l’Avvocato Silvia Cremaschini per gestire al meglio il progetto.
IL CONCETTO DI CORRUZIONE
Al di là della definizione generica stabilita dalla norma, il concetto appropriato va ricercato nella Legge anti-corruzione applicabile all’Organizzazione e al Sistema di gestione con chiara declinazione nazionale. In tale senso, il contributo dell’Avvocato è risultato fondamentale anche per la definizione del Campo di applicazione.
PARTICOLARE ATTUALITA'
Mai come oggi risuonano di attualità i contenuti della Introduzione della Norma secondo cui “La corruzione è un fenomeno diffuso. (…) mette a rischio la buona amministrazione, ostacola lo sviluppo e altera la concorrenza. Intacca la giustizia, mina i diritti umani e indebolisce la lotta alla povertà. Aumenta altresì il costo delle attività economiche, introduce elementi di incertezza nelle transazioni commerciali, accresce il costo di beni e servizi, abbassa la qualità dei prodotti e servizi, il che può condurre alla perdita della vita e della proprietà, distrugge la fiducia nelle istituzioni e interferisce con il funzionamento equo ed efficiente dei mercati.”
ATTINENZA CON I MODELLI ORGANIZZATIVI 231
Per i Modelli Organizzativi 231 l’implementazione di un sistema di gestione UNI ISO 37001 può divenire un valido strumento di prevenzione, individuazione e gestione di alcune fattispecie di reato. In tale senso, a livello di Organigramma, ho trovato interessante il parallelismo tra le attività dell’O.d.V. e quelle proprie della Funzione di conformità.
L'APPENDICE A
L’Appendice A (in particolare dal punto A.11 al punto A.18) risulta molto più generale ma nell’intento similare all’Appendice A della UNI CEI ISO/IECISO 27001: suggerisce esempi di strumenti di controllo nello specifico campo della riduzione dei rischi di corruzione “in entra” e “in uscita”.
ALCUNE SPECIFICITA'
Hanno colpito alcune specificità della Norma:
- il concetto di “requisiti” definiti come esigenze “esplicite e obbligatorie” a differenza della definizione base nelle norme ISO per cui un requisito può anche essere un’esigenza o aspettativa “generalmente implicita”.
- la visione dell’outsourcer (Fornitore esterno) come “Socio in Affari”: fuori dal Campo di Applicazione del Sistema di Gestione anche se la funzione o il processo esternalizzato ricade nel campo di applicazione stesso ma oggetto di analisi dei rischi e, in base a questa, possibile oggetto di Due Diligence e di misure di mitigazione/eliminazione del rischio.
UN DELICATO EQUILIBRIO
Come per altri aspetti della corretta gestione di un’Organizzazione, l’implementazione di questo sistema di gestione richiede il giusto compromesso tra la necessità di rispettare requisiti di Privacy e la necessità di condurre appropriate Due Diligence in particolare per il personale interno, in relazione agli esiti della analisi dei rischi in fase di assunzione o di trasferimento o promozione.
Arriviamo al dunque
In conclusione, si tratta di un progetto interessante soprattutto in termini di integrazione di sistemi di gestione (si veda il possibile supporto ad un Modello Organizzativo 231) e di giusto bilanciamento tra aspetti cogenti non sempre facilmente conciliabili tra loro (si veda l’aspetto Privacy).
E la tua Organizzazione ha già implementato un Sistema di Qualità?